PRL

La Pedagogia Relazionale del Linguaggio (PRL) permette di riflettere su come si stabilisce, in una terapia, una relazione con un bambino/paziente e il suo contesto sociale. È una formazione che consente di ripensare alla propria attività clinica e all’uso dei propri strumenti tecnici; offre la possibilità di integrare la formazione universitaria specifica (logopedista, fisioterapista, pedagogista, psicomotricista, neuropsicomotricista dell’età evolutiva, educatore) con una formazione tecnica relazionale.

Obiettivo della PRL è permettere al soggetto di riscoprire ed esprimere il proprio desiderio di comunicazione quando qualche ostacolo o carenza nel suo percorso di vita gli ha impedito di sviluppare una comunicazione adeguata.

Secondo la PRL, dunque, il professionista ricercherà un’integrazione delle proprie competenze tecniche con i bisogni, i desideri e i tempi di evoluzione o recupero del paziente nella relazione di cura, in un progetto del quale l’uso del linguaggio è al servizio dello sviluppo espressivo globale del soggetto.

Il professionista si sentirà implicato non solo sotto il profilo delle sue capacità tecniche, ma anche in movimenti emotivi del paziente quali rifiuti, rabbie, paure, eccitazioni, blocchi, che – se non riconosciuti e accolti – impediscono una ripresadell’evoluzione.

Le linee teoriche della formazione traggono le loro origini nei seguenti autori:

  • R.Spitz, J.Piaget. D.Winnicott, H.Wallon (ricerche sullo sviluppo del bambino)
  • C. Chassagny (Pedagogia Relazionale del Linguaggio)
  • S. Freud, M. Mahler, F. Dolto, Bion, A. Ferro (apporti psicoanalitici)
  • F. De Saussure (teoria linguistica)